Cuoco in bicicletta, Giro D'italia 2019
Il Giro d’Italia propone un inedito e un ritorno anche per il cuoco in bicicletta. Ceresole Reale, il Colle del Nivolet e la valle dell’Orco per la prima tappa e il Colle San Carlo per il secondo giorno. La tappa piemontese è una delle più dure, non solo per il profilo altimetrico, ma anche per il tifoso che la vuol seguire a bordo strada.

Ceresole Reale a circa dieci chilometri dal colle.
Si entra nel Parco nazionale del Gran Paradiso e vengono poste alcune limitazioni (forse troppe) all’accesso ai tifosi. Il risultato è che non riesco ad arrivare in vetta, ma riesco a seguire il passaggio della gara in buona posizione e ottima compagnia.

Tifose colombiane, mi offro per una foto ricordo

Tifosi tosco nipponici.
Dopo la foto con i Fans di Hatsuyama rimonto in sella, dissetato dalle birre che ricevo e non disdegno. Parecchi tifosi stranieri, baschi francesi e statunitensi su tutti. Il tifo nostrano però è sempre il più caldo, quello che riscalda le strade e la corsa.

Mi faccio sempre “adottare” volentieri da certa gente.

La versione rosa di King Kong non s’era mai vista.
C’è un appendice finale, in cui occorre rimanere seri, contenersi e misurare le parole. Ad Ivrea per la partenza della tappa successiva si torna in abiti borghesi e vengo intercettato da una troupe televisiva che pensa bene di riempire un minuto di trasmissione con una mia intervista. Di fronte ai microfoni di mamma RAI si parla di cicloviaggi, cicloturismo e di quanto sia bella la bicicletta.

Mi son messo il vestito della domenica.